Lusk Dizehan (“Movimento perpetuo”)
Le due prime edizioni presentavano un pot-pourri di foto di viaggio (da piccolo, l’autore sognava di essere fotoreporter), qualche nudo femminile elegante e qualche foto più concettuale. Lusk Dizehan // 03 – 04 e 05 erano tornate agli amori di giovinezza del fotografo-viaggiatore, vale a dire, foto analogiche, sempre in bianco e nero, con scene di strada rubate, potenti espressioni di sconosciuti scattate nel vivo dei loro pensieri, e anche foto di architetture, sobrie e pulite. Linee semplici, cerchi e atmosfere tranquille anche se prese in luoghi molto diversi.
Klez Brandar ha girato parecchio, sulle strade del Sud-America, l’Argentina, « il suo paese del cuore », Bolivia,
Se non potete andare alle mostre di Klez Brandar, potete dare un’occhiata ai link che condividiamo in questo articolo. Non esitate a contattare l’autore.
Klez Brandar
Originario di Nantes, Klez Brandar, come Phileas Fogg, eroe creato dal suo famoso concittadino Jules Verne, ha percorso il mondo prendendo pero’ il suo tempo. Dopo aver vissuto in Sud America, Nuova Zelanda, Italia e Spagna, è arrivato a Praga con le sue valige ed i suoi film. Sin d’allora, skateboard sotto il braccio e macchina fotografica analogica in mano, Klez passeggia nella sua città di adozione. Tra due mostre a Praga delle sue varie opere di nudi e ritratti, il fotografo si è buttato nell’avventura di « Triste Mesure ». Questo primo libro, realizzato con Marko Luth, è un insieme di istantanee sorprendenti, raccolte settimane dopo settimane, per nutrire l’appetito poetico del suo amico. Due anni dopo, percorrendo centinaia di chilometri sul suo skate, Klez ha scattato altre foto, avuto altre idee, si è arricchito di nuovi incontri e si è fatto ancora più domande. Lusk Dizahan, (Movimento perpertuo in bretone) è il risultato di questa esperienza di vita, un progetto collettivo di comunicare sia con le immagini che con le parole. Esito provvisorio, dato che Klez Brandar rimane in perpetuo movimento e non manca mai un’occasione per creare qualcosa di nuovo a partire da nuove interazioni, scattando foto, scrivendo qualche riga o cantando qualche nota che gli viene in mente.