Esce in lingua italiana: “Volevo uccidere J.-L. Godard”, libro del regista ceco Jan Němec. Lo scritto è un romanzo a episodi, esattamente trentuno, composti tra il 1970 e il 1990 attraverso i quali l’autore ci restituisce il mosaico della sua vita. Tramite il racconto di vicende realmente vissute, Němec ci presenta un ironico, passionale e a tratti rabbioso resoconto di un’epoca che va dagli Anni Cinquanta al 1989. Un periodo ricco di eventi politici, culturali e sociali con protagonisti l’Est e l’Ovest, i sovietici, gli americani, il cinema, attori, belle donne… Senza dimenticare l’anno 1968, con il Festival del cinema di Cannes annullato a causa del Maggio francese e l’invasione sovietica che portò alla fine della Primavera di Praga. Quest’ultima documentata attraverso filmati dal regista stesso. I capitoli sono spesso simili a soggetti cinematografici autonomi, raccordati con un montaggio che inquadratura dopo inquadratura li unisce in un unico film su carta che diventa un manifesto sulla ricerca umana e artistica.
Jan Němec,
Volevo uccidere J.-L. Godard,
Miraggi Edizioni: Torino 2018,
pp. 288.
La Fondazione Eleutheria, nell’ambito della manifestazione “Parma a Praga”, ha voluto omaggiare il Principe Carlo Saverio di Borbone Parma con una pubblicazione dedicata alla sua illustre trisavola: Maria Amalia, Duchessa di Parma dal 1769 al 1802. Le modalità attraverso le quali si é andata dipanando la vicenda umana e politica di questa donna farebbero di lei la protagonista perfetta di un romanzo storico. L’intento di questa biografia è stato invece quello di tentare una lettura nuova del personaggio, una disamina in chiaro scuro, al fine di restituire alla memoria e alla Storia una immagine obiettiva, oltre il pregiudizio e l’oblio nel quale l’aveva ingiustamente relegata gran parte della storiografia. Si tratta di un vero e proprio riscatto che culmina nella cronaca dei suoi ultimi anni a Praga, con le tante opere di bene e l’affetto della gente comune, e con il sipario che si chiude con il grandioso funerale allestito in suo onore nella cattedrale di San Vito, dove riposa ancora oggi nella cripta imperiale a fianco dell’Imperatore Rodolfo II.
Guido Carrai (a cura di),
Maria Amalia, Duchessa di Parma e Piacenza 1746-1748,
Eleutheria edizione: Praga 2018,
pp. 242.
“Il Cosmonauta” è un avvincente romanzo d’esordio che trascina il lettore in un vortice di eventi, un’odissea sull’amore, il coraggio e la scoperta di sé stessi e delle proprie aspirazioni. Il protagonista, Jakub Procházka, rimasto orfano in giovane età e cresciuto in campagna dai nonni, è uno scienziato di poca fama, ma ha un grande sogno nel cassetto: diventare il primo astronauta della sua nazione, la Repubblica Ceca. Quando gli viene proposto di intraprendere una missione sul pianeta Venere non ha esitazioni: potrà finalmente esaudire il suo sogno e riscattare il nome della famiglia, infangato dal padre durante l’era comunista. Tutto questo però ha un prezzo, quello di abbandonare la moglie Lenka e sacrificare il progetto di un figlio insieme. Jakub decide di partire per lo spazio a bordo dello shuttle dove suo unico amico sarà un bizzarro alieno. Ma l’avventura di Jakub è una missione pericolosa tanto da metterne a rischio la vita. Riuscirà Jakub nella sua impresa? Tornerà sulla Terra dalla moglie Lenka?
Jaroslav Kalfař,
Il Cosmonauta,
Guanda Editore: Milano 2018,
pp. 320.
Questo libro parla della storia di quella parte di Occidente che lo scrittore Milan Kundera definì “sequestrata” dall’ex Unione sovietica, ovvero l’Europa dell’est. Una storia che inizia nel 1945 e tocca il culmine più importante nel 1968 quando molti paesi iniziano a ribellarsi contro il regime comunista. A distanza di cinquant’anni dai movimenti di contestazione del ’68, sono significativi per la storia successiva gli sconvolgimenti che segnarono la Repubblica Ceca, la Polonia e altre aree dell’Europa dell’Est. I processi che attraversarono allora quell’area furono solo apparentemente stroncati a Praga dai carri armati del Patto di Varsavia, e in Polonia da una violenta offensiva di regime. Da allora sottili, ma allo stesso tempo straordinari, fili portarono al 1989, passando per Charta 77, Korn e Solidarność. Eppure nel 1968 i giovani rivoluzionari, intellettuali e rinnovatori del paese, “i sostenitori del socialismo dal volto umano” non trovarono nei movimenti studenteschi dell’Occidente il sostegno necessario. Guido Crainz cerca in questo volume di dare delle risposte presentando un quadro storico completo e dettagliato.
Guido Crainz (a cura di)
Il Sessantotto Sequestrato: Cecoslovacchia, Polonia, Jugoslavia e dintorni
Saggi di Pavel Kolář, Wlodek Goldkorn, Nicole Janigro, Anna Bravo,
Donzelli Editore: Roma 2018.
pp.202.