(ANSA) Sono 342 i film, selezionati tra 3.571 titoli, che animano il 21/o Festival Internazionale del Documentario di Jihlava, la più grande manifestazione del settore in Europa centrale e orientale, in programma dal 24 al 29 ottobre, con 70 prime visioni mondiali, che parleranno di argomenti politici e di introspezione personale; tra gli enti sostenitori della manifestazione figura anche l’Istituto Italiano di Cultura di Praga.
Un’edizione davvero ricca con l’aumento delle sezioni di concorso che passano da sette a dieci, con l’introduzione di quelle sulle testimonianze (Politica, Sapere, Natura), mentre tra le sezioni non competitive si segnala, nel centenario dell’anno di nascita, la retrospettiva del regista e antropologo francese Jean Rouch, presentata dalla moglie Jocelyn.
“Gli stessi cento anni – spiega il direttore del Festival, Marek Hovorka – sono trascorsi anche dalla Grande Rivoluzione Socialista d’Ottobre. Pertanto la sua icona Lenin e la rappresentazione di quest’ultimo nella documentaristica del secolo scorso saranno sottoposti ad una dettagliata analisi”. Il programma sarà caratterizzato anche da un ritratto del fenomeno brasiliano Udigrudi, e dal focus ‘Da Ronald a Donald’ nella sezione denominata ‘Anno Americano’.
“I festival del cinema offrono oggi un’opportunità unica di distribuzione – aggiunge Hovorka spiegando il carattere della manifestazione – con la più completa selezione di titoli, accompagnati da un’atmosfera indimenticabile: aprono uno spazio di libertà, permettendo al pubblico di sperimentare scoperte reali. Mentre i produttori cinematografici e le televisioni devono puntare sul sicuro, i festival offrono uno spazio per la ricerca dell’espressione cinematografica contemporanea, argomenti rilevanti e nuovi autori di talento. Anche per questo motivo cerchiamo i generi di film che non abbiamo ancora visto”.
La pattuglia italiana presente al festival è in gara con sette documentari, di cui due, ‘Una storia Volatile’ di Carla Vestroni e ‘Al di là dell’uno’ di Anna Marziano, nella sezione principale ‘Opus Bonum’ per il miglior documentario internazionale; tra gli altri ci sono ‘Mon amour mon ami’ di Adriano Valerio e ‘Stop and Go’ di Giovanni Pannico e Ralph Kronauer nella sezione dei corti ‘Short Joy’, ‘Cinecittà Babilonia’ di Marco Spagnoli nella sezione ‘A Testimony on Knowledge’, ‘Dusk Chorus – based on Fragments of Extinction’ di Alessandro D’Emilia e Nika Saravanja nella sezione ‘A Testimony on Nature’ e ‘The Sailor’ di Giovanni Giaretta nella sezione ‘Fascination’. (ANSA).