Esce in lingua ceca, tradotto da Alice Flemrová – italianista anche nel 2012 premiata per le sue traduzioni di opere di autori italiani – il libro di Valeria Parrella: “Per grazia ricevuta”. La scrittrice italiana, nata a Torre del Greco (NA) nel 1974, è stata di recente a Praga per presentare la traduzione ceca del libro nel corso di un incontro organizzato dal Comitato Dante Alighieri di Praga e dal Dipartimento di Italianistica dell’Università Carlo IV. Il libro, finalista al Premio Strega 2005, vincitore del Premio Renato Fucini 2005 e vincitore del Premio Zerilli-Marimò 2006, racconta le storie di donne e uomini in momenti cruciali della loro esistenza ricca di drammaticità, passione e sentimento. Caratteristica comune dei protagonisti è l’essere “napoletani” nel significato pieno dell’aggettivo. Sullo sfondo c’è Napoli, città amata e odiata dove l’esistenza quotidiana ha regole e codici diversi e difficili da comprendere per chi non conosce la sua disperata e vitale realtà.
Valeria Parrella,
Za projevenou milost (tit. or.: Per grazia ricevuta, 2005),
Paseka: Praga 2012, pp.140
Václav Klaus, secondo presidente della Repubblica Ceca , scrittore e saggista, sarà ricordato certamente come un euroscettico o almeno come un critico convinto della concezione di Europa che si ha nei palazzi del potere di Bruxelles. Nel suo ultimo libro il Presidente parla delle cause della crisi economica che da qualche anno sta minando seriamente l’unità monetaria europea e la sua stabilità politica, e propone la sua ricetta per uscire da questa situazione. Ma nel libro Klaus si interroga anche sul ritorno allo stato nazionale e tocca molti altri temi economici e politici di grande attualità. Klaus, però, già nelle prime righe del suo scritto chiarisce di non voler essere frainteso, in quanto il suo operato non va contro l’Unione Europea, ma “contro l’evoluzione infelice dell’Europa, la cui problematicità è oggi del tutto evidente. Del resto, il destino della nazione ceca e del suo Stato dipende in larga misura dalla capacità dell’Europa di riflettere su se stessa”.
Václav Klaus,
Integrazione europea senza illusioni (tit. or.: Evropská integrace bez iluzí, 2011),
Egea: Milano 2012, pp. 168
Radka Denemarková, classe 1968, è una scrittrice, storica dell’arte, sceneggiatrice e traduttrice ceca. Autrice di sei romanzi e traduttrice in ceco del Premio Nobel tedesco per la Letteratura 2009, Herta Müller, il suo libro “I soldi di Hitler” è stato considerato miglior romanzo dell’anno (2006) in Repubblica Ceca. Il libro esce in italiano, tradotto da Angela Zavattieri, per l casa editrice Keller. Quello della Denemarkova è un libro che come altri di molti autori, usciti negli ultimi anni, racconta le vicende e le persecuzioni di famiglie ebree nel corso della Seconda Guerra Mondiale e la loro successiva difficile reintegrazione. Protagonista di questa storia è Gita, figlia di una famiglia ceco-tedesca di origini ebraiche. Alla fine della guerra, Gita riesce da sola a tornare a casa dopo la permanenza nei campi di concentramento, ma al ritorno la sua casa è stata requisita e la sua esistenza non sarà facile a causa delle origini tedesche del padre che hanno contrassegnato la sua famiglia con il terribile marchio dei collaborazionisti.
Radka Denemarková,
I soldi di Hitler (tit.or.: Peníze od Hitlera, 2006),
Keller: Trento 2012, pp.320
Dopo José Mário dos Santos Mourinho, Zdenek Zeman, l’allenatore ceco naturalizzato italiano e attuale tecnico dell A.s Roma, è sicuramente uno degli allenatori “star” la cui personalità e fama travalicano di gran lunga i 105 x 68 metri di lunghezza regolamentare dei campi di calcio. Ex giocatore di hockey sul ghiaccio e pallamano, nel calcio Zeman è convinto sostenitore del modulo di gioco 4-3-3 che interpreta in modo personale e peculiare. Dal Foggia dei miracoli da lui allenato che nel 1991 viene promosso in A e scuote il calcio italiano, fino alla nuova avventura con la Roma, questo libro cerca di tracciare il profilo dell’uomo e dell’allenatore ripercorrendo le tappe principali della sua carriera e svelando i dettagli della sua filosofia di gioco impostata su precisi schemi di preparazione atletica dei giocatori e carichi di lavoro giornalieri. Con in mano sempre la sua immancabile sigaretta, di Zeman si è detto tutto e il contrario di tutto e, certamente, l’alone di eroe popolare che gravita intorno alla sua figura è ancora tutt’ altro che prossimo ad esaurirsi
Spaziani Testa Francesca – Palombella Massimiliano,
Zemanologia. Filosofia di gioco e di vita di un genio del calcio,
Castelvecchi Editore: Roma 2012, pp.189