Esce in italiano “L’espulsione di Gerta Schnirch“, terza opera di narrativa della bella e brillante scrittrice ceca Kateřina Tučková, nata a Brno nel 1980. Questo romanzo apre una pagina difficile e problematica della storia ceca dell’immediato dopoguerra che ha visto l’espulsione dal Paese di tutti i cittadini tedeschi, come conseguenza della sconfitta dell’aggressore germanico. Nella notte tra il 30 e il 31 maggio 1945 migliaia di tedeschi sono deportati da Brno verso il confine austriaco, una marcia estenuante, alla quale partecipano vecchi, donne e bambini. Tra loro Gerta Schnirch con la sua bambina di sei mesi, che miracolosamente sopravvive alla deportazione. Dopo alcuni mesi di lavori forzati Gerta ottiene il permesso di tornare a Brno, dove vive isolata per il resto della vita, straniera nella sua terra. Un libro dirompente e profondo che solleva la dolorosa questione del conflitto tra cechi e tedeschi, denso di colpe, vendette e perdono.
Kateřina Tučková,
L’espulsione di Gerta Schnirch (tit. or.:Vyhnání Gerty Schnirch),
Nikita Editore: Firenze 2011,
pp.488
Igor Lukes è professore di Storia e Relazioni Internazionali presso la Boston University, già autore di libri come: “Czechoslovakia between Stalin and Hitler: The Diplomacy of Edvard Benes in the 1930s“ e “Rudolf Slansky: His Trials and Trial“. Questo nuovo libro è basato su documenti d’archivio provenienti da Praga e dagli Stati Uniti e offre testimonianze di diplomatici e figure dell’intelligence Usa che hanno prestato servizio nelle ambasciate statunitensi. Compito principale dell’opera è offrire una cronaca del periodo immediatamente successivo alla fine della Seconda Guerra Mondiale, mostrando il fallimento dell’intelligence e della diplomazia statunitensi nel sostenere la democrazia cecoslovacca, non riuscendo ad impedire ad un piccolo gruppo di comunisti filo-sovietico di prendere, nel 1948, il potere in questo Paese, luogo strategico per mantenere l’equilibrio in Europa e importante pedina sullo scacchiere nella partita per il potere tra Est e Ovest.
Igor Lukes,
On the Edge of the Cold War, American Diplomats and Spies in Postwar Prague,
Oxford University Press: USA 2012,
pp. 296
Questo libro di saggi scritti dal poeta, giornalista e critico italiano Premio Nobel per la Letteratura 1975, Eugenio Montale, e tradotto in ceco dal noto italianista Jiří Pelán, offre al lettore ceco una selezione di scritti critici del poeta italiano contenuti nell’opera “Il secondo mestiere”, edito per la prima volta in Italia dalla casa editrice Mondadori nel 1996. Il libro è una vasta selezioni di testi composti in un lungo arco di tempo che analizzano soprattutto la poesia e la prosa italiana, francese e inglese, e dove Montale, critico geniale e prosatore d’eccezione, si fa giudice appassionato del panorama letterario delle avanguardie europee del tempo. Tra i saggi presenti nell’opera ci sono, ad esempio, quelli dedicati a Carlo Porta, Gabriele D’Annunzio, Giovanni Pascoli ecc. per quanto riguarda gli autori italiani, e Paul Valery, Pound, Auden ecc. per gli stranieri. Jiří Pelán, esperto traduttore e italianista curatore e traduttore dell’opera, è anche autore di una postfazione e di una lunga serie di utili ed esplicative note editoriali.
Eugenio Montale,
Eseje. Il secondo mestiere,
Edice současné́ české́ poezie (Pavel Mervart): Příbram 2011,
pp. 300
Una lama nel miele. Čapel v medu” è la versione trilingue: italiano, ceco e cinese della raccolta di poesie “Dimmelo per sms” di Corradò Calabrò: giurista, scrittore e poeta che ha ricoperto importanti incarichi nella magistratura e nella pubblica amministrazione italiane. Si tratta di un epistolario breve, un canzoniere d’amore espressione della poetica dell’autore caratterizzata da una densità di rimandi letterari, di citazioni colte, che non disdegna però un linguaggio semplice che si serve delle possibilità contemporanee di comunicazione. In questa sua opera, Corrado Calabrò, fotografa con le parole e verbalizza le immagini, propone la loro identità e, rendendosi conto della irrealizzabilità del suo tentativo, cerca di non abbandonare l’attimo fermato. La traduzione delle liriche in ceco è stata realizzata da Zdeněk Frýbort che ha voluto arricchire il libro con alcuni disegni di Emanuel Frinta. L’edizione è stata finanziata dall’Istituto Italiano di Cultura di Praga.
Corrado Calabrò,
Una lama nel miele. Čapel v medu,
Balt-East: Praha 2012,
pp. 93
La “Sugaman, libri elettronici“ pubblica in formato digitale (anche i libri beneficiano della tecnologia): “Storia del Partito del progresso moderato nei limiti della legge“, del grande Jaroslav Hašek, nella traduzione di Sergio Corduas. Il libro raccoglie i comizi che lo scrittore ceco tenne nel corso della campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento Austroungarico del 1911, quando Hašek si presentò con un partito politico proprio, di ispirazione dada e goliardica, che raccolse 38 voti. La Casa Editrice ha riunito in quest’opera i testi che Sergio Corduas, noto boemista italiano, aveva inserito nel volume: “Švejk contro l’Italia“, edito da Garzanti nel 1975. Come ha scritto Giorgio Vasta in una sua recensione del libro su “La Repubblica“: «Storia del Partito è un manualetto anarchico, un antidoto per immunizzarsi contro le retoriche del potere, uno strumento acutamente ironico attraverso cui sentire come a volte la politica sia il luogo nel quale la bêtise umana risplende in tutto il suo fulgore».
Jaroslav Hasek,
Storia del Partito del progresso moderato nei limiti della legge,
Sugaman edizioni: 2012
Marie Jana Korbelová, meglio nota come Madeleine Korbel Albright, è stata la prima donna a ricoprire la carica di Segretario di Stato degli Stati Uniti d’America tra il 1997 e il 2001, durante il secondo mandato alla Presidenza di Bill Clinton. Nata a Praga nel 1937 da una famiglia di origini ebraiche, all’età di due anni abbandona la Cecoslovacchia con la sua famiglia per fuggire a Londra e successivamente, all’età di dodici anni, negli Stati Uniti, quando i comunisti prendono il potere nella Cecoslovacchia liberata.“Prague winter“ racconta attraverso le vicende di una famiglia gli anni più tumultuosi dell’Europa contemporanea. Centrale nel libro è la riflessione sulla scoperta, da parte della scrittrice, delle sue origini ebraiche molti anni dopo la fine della guerra, cosa questa che la obbligherà a porsi nuovi interrogativi sulla sua esistenza e sul destino di milioni di altri esseri umani, persuadendola ad investigare il passato, un passato che inizia proprio nella sua lontana terra d’origine: la Cecoslovacchia.
Madeleine Albright,
Prague Winter. A Personal Story of Remembrance and War, 1937 – 1948 (in inglese),
Harper: New York 2012,
pp. 480
Philip Kerr, scrittore scozzese classe 1956, è autore di thriller di ambientazione storica noto anche in Italia per i suoi racconti ambientati nella Germania nazista. Il suo ultimo libro: “Prague Fatale”, in lingua inglese, fa parte della cosiddetta “serie di Bernie Gunther” ed è un political thriller ambientato nella Praga nazista del 1941, allora Protettorato di Boemia e Moravia. Il protagonista, Bernie Gunther, ex soldato della Wehrmacht ed ex poliziotto, ispettore della Kriminalpolizei, fa parte dell’intelligence delle SS – pur non essendo un convinto sostenitore del nazismo – e viene chiamato a Praga da Reinhard Heydrich in persona per trascorrere alcuni giorni in casa sua insieme ad alti funzionari del Reich e dei servizi segreti nazisti. Qui Bernie dovrà risolvere un misterioso caso: la scomparsa improvvisa di un giovane aiutante di Heydrich trovato morto nella propria abitazione. Un complicato giallo ricco di colpi di scena dove abbondano spie, oscure trame e partigiani “terroristi” cecoslovacchi.
Philip Kerr,
Prague Fatale (in inglese),
Quercus: London 2011,
pp. 416
Le recensioni qui riportate sono tratte dalla rubrica “Novità editoriali” di Mauro Ruggiero sulla rivista: Progetto Repubblica Ceca
Foto di copertina: frenchija.deviantart.com