“La paura produce a volte perturbazioni i cui effetti sono visibili: i capelli diventano bianchi, c’è una congestione al cervello, insomma, lo sapete….Ma non c’era nulla né nei centri nervosi né da nessuna altra parte.”
Ci troviamo al Café Voltaire, sulla piazza semicircolare dominata dalla mole neoclassica del teatro dell’ Odéon. È un café molto frequentato, a pochi passi dalla scuola di medicina. Nelle vie attigue numerose sono le librerie, le case editrici e le botteghe specializzate in strumenti chirurgici.
La sera, vari e colti personaggi si ritrovano seduti al tavolo, si raccontano fatti bizzarri e discutono fra loro di diversi argomenti: la natura del pensiero umano, il magnetismo animale, le scienze occulte e la magia rinascimentale.
Tra gli interessi di Balzac che nel testo vengono esplicitati spicca quello per la matematica e la chimica. Più di tutto, però, lo appassionano gli studi sulla follia che gli forniscono spunti per la descrizione accurata dei personaggi e per la caratterizzazione delle loro manie e ossessioni.
Un tema a cui Balzac teneva particolarmente era quello del pensiero e delle sue potenzialità distruttive. Le conversazioni e le metafore balzachiane ci porteranno dentro gli effetti della paura e la forza minacciosa e travolgente di un’emozione. Leggere queste pagine sarà come attraversare torrenti di pensieri dove la percezione della realtà perde i suoi abituali confini.
Il libro è efficace nell’evocare l’interesse che si sviluppò nell’Ottocento per l’ipnotismo, lo spiritismo e il simbolismo che tanta influenza ebbero sul pensieri di Freud e di Jung.
I martiri ignorati è una lettura coinvolgente, un testo che permette al lettore di avvicinarsi o approfondire il pensiero filosofico e gli interessi scientifici di Balzac, l’ideatore della commedia umana.
Claudio Vainieri