Site icon Café Boheme

I cechi, un popolo di…vegetariani!

Tra il 1990 e il 2010, la Repubblica Ceca, secondo le statistiche, è stata tra i primi 35 paesi al mondo per consumo annuale pro capite di carni animali. I cechi sono orgogliosi della loro tradizione culinaria che, sia per motivi storici sia geografici e climatici, vede la carne protagonista assoluta a tavola, preparata in molti modi e secondo innumerevoli ricette. Ma se Svíčková, guláš e vepřové koleno sono ancora i piatti preferiti in Cechia, qualcosa, poco alla volta, sta cambiando. Sempre secondo le statistiche, infatti, dal 2011 ad oggi il consumo di carni in generale nel Paese si è sensibilmente ridotto a favore di un maggior utilizzo nell’alimentazione quotidiana di prodotti di origine vegetale. Nel 2014 il consumo di verdura annuo pro capite ha toccato gli 86,4 kg, quasi 10 kg in più rispetto a soli 2 anni prima, mentre quello di carne è sceso a 75,9 kg contro i quasi 80 kg del 2010.

I cechi, quindi, stanno diventando vegetariani?

Sicuramente no, ma ciò è sufficiente per poter parlare di un sensibile cambiamento di abitudini nell’alimentazione di una buona fetta della popolazione che, se non è diventata completamente vegetariana o vegana, ha comunque volutamente ridotto il consumo di carne. Ma quali sono le cause di tale cambiamento nelle abitudini alimentari di questo popolo? A modificare le scelte alimentari negli ultimi anni ha contribuito certamente anche la consapevolezza dei rischi per la salute che un consumo eccesivo di carne comporta, come proprio recentemente ha sottolineato anche l’OMS, suscitando non poche polemiche da parte dei sostenitori del regime alimentare principalmente carnivoro. Ma non è trascurabile anche il fattore moda che spesso, nel far prediligere certi alimenti piuttosto che altri, esula da profonde motivazioni ambientali, etiche, religiose o salutistiche. Ma chi sono i vegetariani e i vegani cechi? A meno che non siano incorsi motivi medici che sconsigliano il consumo di carni animali, l’identikit del ceco “veg“ è abbastanza facile da compilare.

Generalmente la categoria dei vegetariani e/o dei vegani è più rappresentata nei giovani tra i 18 e i 35 anni. A fare la scelta di diventare vegetariani sono più donne che uomini e, normalmente, persone con un livello di istruzione medio alto, soprattutto provenienti dalle grandi città. Alla domanda sul perché abbiano deciso di rinunciare alla carne, i cechi “veg“ rispondono adducendo motivi soprattutto ambientali, come il rispetto per gli animali, e salutistici, ma sono in molti anche quelli che dicono che non ci sono stati motivi particolari ad averli spinti in questa direzione. Non sempre però è possibile parlare di vegetariani “puri”, o distinguere tra varie abitudini alimentari tendenzialmente vegetariane o vegane. C’è, ad esempio, chi non mangia carne ma il pesce sì, oppure esclude solo certi tipi di carni, e via dicendo, così come ci sono anche quelli che decidono di seguire una dieta vegetariana solo in alcuni momenti dell’anno o per periodi di tempo definiti.

Secondo l’agenzia “StemMark”, nel 2013 i vegetariani nella RC erano il 2% della popolazione, ma negli ultimi la percentuale è sicuramente salita. A prova di ciò c’è l’alto numero di ristoranti “veg” aperti, soprattutto a Praga negli 4-5 anni. Se fino a 10 anni fa questi ristoranti nella città erano piuttosto rari, e gli unici piatti a disposizione nelle classiche birrerie e trattorie, per gli irriducibili vegetariani guardati dai camerieri con sospetto, erano “Smažený sýr“ e “Šopský salát”, adesso la situazione è cambiata e in ogni quartiere praghese la scelta è abbastanza vasta. Da una rapida ricerca su www.seznam.cz risulta che i ristoranti vegani e vegetariani presenti nella Repubblica Ceca sono oltre 100, di cui 32 solo nella capitale.

Il dato è particolarmente interessante se incrociato con una statistica del 2016 che vedeva la Repubblica Ceca al terzo posto in Europa per numero di ristoranti vegetariani per milione di abitanti, con il sorprendente dato di 13,7, di appena un decimo inferiore all’Austria che detiene il secondo posto nella classifica guidata dall’Islanda con 24,8. Altrettanto numerosi sono i negozi specializzati in alimenti raw, vegetariani e vegani presenti su tutto il territorio nazionale. Dietro alcuni ristoranti e i bistrò “veg” cechi ci sono vere e proprie associazioni culturali che hanno fatto della cultura vegetariana o vegana, oltre a uno stile di vita, anche un vero e proprio business redditizio. Tra i tanti si segnalano la catena di fast-food vegani “Loving Hut” che, nata negli USA, è presente in 35 paesi e detiene il primato per numero di esercizi commerciali vegani al mondo, e l’associazione culturale-ristorante “Maitrea” che possiede anche un negozio e organizza corsi di medicina alternativa, seminari “New age” e altro. “Loving Hut” è famosa per la sua cucina di ispirazione orientale che prepara i cibi secondo i canoni della tradizione buddhista del Sud-Est asiatico, e che offre piatti completamente vegani, ma che ricordano nella forma e perfino nel sapore i classici alimenti a base di carne e pesce.

Ma il vegetarianismo nella Repubblica Ceca è più antico di quanto si pensi. Nel medioevo era considerato anche a queste latitudini una forma di ascesi religiosa e pare che una delle prime illustri sostenitrici di questa dieta sia stata Santa Agnese di Boemia nel XIII secolo. Nel XIX secolo i dottori di Lázně Jeseník consigliavano ai loro pazienti una dieta vegetariana come coadiuvante nella cura di alcune malattie, e negli ultimi anni del ‘800 esistevano già nel Paese negozi con prodotti vegetariani simili a quelli di oggi. Vegetariani cechi famosi del tempo furono il pittore František Kupka, T.G.Masaryk e Franz Kafka. Durante la Prima Guerra Mondiale si contavano in Cecoslovacchia circa 30 ristoranti di questo genere, e nello stesso periodo nacquero le prime associazioni che promuovevano gli ideali e la filosofia di vita “veg”, ma le loro attività dovettero cessare con l’avvento del socialismo reale che mise fuori legge anche questo tipo di associazioni considerate potenzialmente sovversive. Solo alla fine degli Anni ’80 si inizia a riparlare in Cecoslovacchia di dieta e cultura vegetariana e cominciano ad essere ristampati numerosi libri sull’argomento. Oggi le librerie offrono un numero straordinario di pubblicazioni che esaltano i benefici della dieta “veg”, e sono in crescita anche le associazioni e i circoli che considerano questo stile di vita, componente importante della loro filosofia. Se ciò sia il frutto di una tendenza momentanea o l’inizio di un importante cambiamento culturale anche in Repubblica Ceca, è ancora presto per dirlo, ma gli indizi lasciano pensare che, probabilmente, si tratti di qualcosa di più rispetto a una semplice moda passeggera.

 

 

 

 

 

 

 

 

Questo articolo di Mauro Ruggiero è stato pubblicato nel 2017 su: “Progetto Repubblica Ceca”

Exit mobile version