La scala mobile della fermata “Nádraží Holešovice” sulla linea della metro “C” di Praga, risale velocemente verso l’uscita. Molti turisti stranieri si chiedono spesso come mai le scale mobili della metropolitana praghese vadano così speditamente. Se lo si chiede ai cechi molti rispondono che è così dal periodo comunista, e che la cosa era fatta appositamente per far arrivare le persone il più in fretta possibile a lavoro.
All’uscita di questa fermata della metro, il cui nome fino al 1990 era “Fučíkova”, così come per molte altre della periferia praghese sembra di fare un salto indietro nel tempo di almeno cinquant’anni. Ci troviamo nel cuore del quartiere di Holešovice, sobborgo settentrionale della città che sorge all’interno di una grande ansa della Vltava, nel distretto di Praga 7. Appena ci si lascia alle spalle la grande porta di vetro dell’entrata della metro, si avverte un leggero senso di spaesamento e l’occhio cerca subito un punto di riferimento in un ambiente nuovo, così diverso dai quartieri del centro. Grandi case eleganti degli inizi del Novecento dalle facciate annerite e trascurate si alternano a spazi vuoti e ai tipici “paneláky”, i palazzoni dormitorio tipici dell’architettura “pratica” del realsocialismo.
Eppure questo accostamento tra epoche architettoniche diverse, sebbene non subito accettabile dall’occhio, non è mai caotico né tantomeno privo di un certo fascino. Dall’altra parte dell’uscita della metro c’è la stazione ferroviaria di Praha-Holešovice, la seconda stazione praghese per grandezza dopo Hlavní Nádraží. Da questa stazione, creata nel 1985, partivano e partono ancora oggi molti treni per il Nord e l’Ovest del Paese, nonché alcuni diretti a Dresda e a Berlino. La sua forma austera, con il grigio e il nero delle facciate, che si intona bene con l’ambiente circostante, susciterebbe l’interesse degli amanti dell’archeologia industriale. Lasciandosi alla spalle la stazione della metro e degli autobus, e camminando seguendo i binari del tram 12 che attraversa il quartiere e continua in direzione di Malá Strana, non si può fare a meno di notare nuovamente le facciate delle case annerite dallo smog. Il sobborgo è stato per molti anni un quartiere sede di industrie pesanti, come testimoniano ancora oggi le alte ciminiere delle fabbriche abbandonate o riconvertite.
Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, per vari decenni, Holešovice è stato annoverato tra i luoghi più degradati di Praga, soprattutto la sua zona industriale fluviale. Un cambiamento radicale, che sta dando poco a poco un nuovo volto al quartiere è avvenuto in seguito all’inondazione della Vltava nel 2002, quando parte della zona rimase sommersa. Con i fondi stanziati per la ricostruzione sono stati costruiti nuovi edifici, oggi sede di uffici e appartamenti di lusso, che costeggiano le rive del fiume. La volontà di modernizzare il quartiere si afferma sempre di più, come dimostra la presenza di numerosi locali notturni alla moda e pub che richiamano i giovani anche da altre parti della città.
Dopo qualche centinaio di metri si arriva davanti a Výstaviště, grande spazio espositivo e zona fieristica realizzata nel 1891 in occasione dell’Esposizione del Giubileo, caratterizzata dal Palazzo dell’Industria, imponente costruzione Art Nouveau realizzata in vetro e in acciaio, progettata dall’architetto ceco Bedřich Münzberger. Il palazzo, distrutto da un incendio nel 2008 è stato fedelmente ricostruito. Nei pressi del Palazzo dell’Industria si trovano anche la Tipsport Arena (il nome cambia spesso a seconda degli sponsor), un’arena polifunzionale che, oltre ad ospitare le partite di hockey sul ghiaccio, è sede spesso di concerti di star internazionali e di altri spettacoli. L’edificio è stato costruito nel 1962 ed ha una capacità di oltre 13.000 posti a sedere. Altra attrazione di quest’area è la Křižíkova fontána, costruita da František Křižík nel 1891 e ricostruita nel 1920. La fontana offre ancora oggi spettacoli con musica, colori e danze dell’acqua particolarmente amati dai bambini. Un parco divertimenti, il Lapidarium del Museo Nazionale ceco e l’Acquario completano l’offerta di svago e divertimento della zona.
Lasciandosi lo spazio fieristico sulla destra si entra nel verde parco di Stromovka, il più grande parco della città, frequentato nelle giornate di sole da ciclisti, sportivi e famiglie con cani e bambini al seguito. Il parco è molto antico, fu fatto recintare addirittura dal re di Boemia Otakar II nel XIII secolo per destinarlo a territorio di caccia. È molto rilassante passeggiare sotto gli alberi che, nella bella stagione, offrono uno spettacolo meraviglioso di colori e odori, soprattutto nella parte dove sono presenti i ciliegi in fiore che stendono sulla stradina sterrata un manto leggero di petali rosa. Difficile trovare uno scorcio più romantico di questo.
Riscendendo e rimettendosi sulla strada principale, continuando in direzione della Galleria Nazionale, i paneláky sono ormai quasi del tutto scomparsi e i palazzi riprendono l’architettura e i colori tipici delle costruzioni del primo Novecento, ai lati della strada percorsa dai tram si alternano le osterie e gli onnipresenti negozi di verdura e generi alimentari gestiti spesso dalla numerosa comunità vietnamita presente a Praga. Continuando si arriva davanti ad un grande edificio in stile funzionalista, è la Galleria Nazionale ceca, il Veletržní Palác, che ospita su tre piani espositivi una meravigliosa collezione permanente di opere d’arte, grandi nomi sia cechi che internazionali del XX e XXI secolo. La Národní Galerie è il principale museo d’arte di Praga e della Repubblica Ceca e si articola in varie sezioni dislocate nella città, di cui questa di Holešovice è la principale. Oltre alla collezione permanente sono numerose le esposizioni di architettura, fotografie, arte e design organizzate nel corso dell’anno. Altro museo importante, non molto lontano dalla Galleria Nazionale, spostandosi verso l’interno del quartiere, è il DOX, museo di arte contemporanea costruito ex novo in una zona industriale di Holešovice. La presenza di questi due importanti centri d’arte fa del quartiere un candidato ad essere il nuovo centro dell’arte a Praga e, soprattutto quest’ultimo museo, è diventato il simbolo della volontà di dare una nuova immagine a questa zona a lungo trascurata.
Dal Veletržní Palác, continuando lungo la strada, si arriva all’incrocio con la via Milady Horákové che sale verso la parte alta del quartiere. Dal lato opposto troviamo una delle poche chiese di Holešovice, quella di Sant’Antonio di Padova, costruita nel 1908 e che con la sua struttura in stile neogotico è la chiesa di rito cattolico più importante della zona.
Holešovice è un quartiere vivo, cosciente del suo potenziale di sviluppo così come accade con altri quartieri della città che per molto tempo sono stati considerati di seconda classe. Il passato industriale è ormai un vecchio ricordo e la riconversione delle fabbriche può offrire una possibilità di sviluppo originale capace di valorizzare gli spazi urbani e contribuire a migliorare la qualità della vita dei suoi abitanti. Si può scommettere sul fatto che i praghesi non si lasceranno sfuggire questa opportunità.
Questo articolo di Mauro Ruggiero è stato pubblicato su: “Progetto Repubblica Ceca” lug-ago 2013 Foto: www.wikipedia.org