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30 anni fa la Cecoslovacchia entrava nel Consiglio d’Europa

Il 21 febbraio del 1991, il Consiglio d’Europa: il più antico ente per la promozione della cooperazione europea, della democrazia e dei diritti umani, accoglieva La Cecoslovacchia, da poco liberatasi dal giogo del regime comunista, come suo venticinquesimo membro. L’ ufficializzazione dell’ingresso della Cecoslovacchia avvenne a Madrid, nel Palazzo dei Congressi, in occasione della riunione del Consiglio, a cui partecipò anche l’Italia con l’allora ministro degli Esteri Gianni De Michelis. Alla riunione erano invitati anche i Ministri degli Esteri di Bulgaria, Polonia, Romania e Jugoslavia; tutti paesi, come si legge sulla stampa dell’epoca, “destinati ad entrare in un prossimo futuro nel Consiglio”. La Cecoslovacchia fu il secondo paese dell’ex blocco sovietico ad essere ammessa nel Consiglio, dopo l’Ungheria che era entrata a farne parte nel novembre dell’anno precedente, e prima della Polonia. A presenziare l’evento, come osservatore, vi era anche il Ministro degli Esteri russo, Alexander Bessmertnykh.

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