I protagonisti scelti per i suoi ritratti sono personaggi famosi della società contemporanea e passata; dalla sfera politica a quella musicale, dalla moda al cinema non c’è distinzione: i soggetti vengono rappresentati in situazioni inusuali, in pose buffe e curiose.
Il “ruolo” crolla.
La sacralità del personaggio presentato dai media si piega ed affiora il semplice e puro lato umano.
I colori intensi e brillanti coinvolgono lo spettatore in un’arte vivace e giocosa che facilmente spezza i canoni mediatici permettendoci di filtrare la realtà ed osservarla da un punto di vista alternativo.
CB. La tua arte si esprime attraverso ritratti di personaggi famosi, contemporanei e non, inseriti in contesti insoliti e divertenti, quasi a voler “dissacrare” il ruolo simbolo che svolgono nella società.
Qual’è il messaggio che vuoi trasmettere?
RS. Parto sempre dall’idea che la mia arte debba trasmettere alle persone solo emozioni positive. Sono un osservatore che usando un mix di colori vivaci trasforma personaggi conosciuti sulle pagine dei giornali o sugli schermi televisivi o in siti internet in icone Pop. Credo che questa sia la formula di successo delle mie opere: invitare a vedere personaggi apparentemente inaccessibili come persone comuni con le loro caratteristiche e qualità. Inoltre vorrei raccontare dal mio punto di vista il percorso della vita dei miei personaggi e sottolineare i punti principali della loro storia.
CB. Concretamente come scegli i tuoi personaggi?
RS. Prima di tutto, vorrei dire che lo scopo principale della mia arte è il desiderio di trasmettere lo spirito della mia
Scelgo sempre i personaggi più sorprendenti e importanti che si sono fatti da zero e le loro storie fanno ispirare gli altri a fare grandi cose. Prima di iniziare un nuovo lavoro studio a lungo la persona selezionata e cerco di trovare le emozioni più precise. Esattamente quelle emozioni che riescono al meglio a trasmettere le mie idee e rendono le mie opere memorabili e speciali.
CB. La tua arte ci consente di uscire dagli schemi ed osservare la realtà da un punto di vista alternativo. Come hai avuto questa ispirazione?
RS. La mia unica ispirazione è sempre stata il desiderio di creare un capolavoro assoluto. Un lavoro cosi bello e particolare che permetterebbe di lasciare il mio nome nella storia dell’arte mondiale. Ed è proprio questo desiderio che mi spinge ad andare sempre più avanti e cercare costantemente idee più audaci e originali.
Un percorso artistico è come un mosaico fatto di mille pezzi dove ogni singolo pezzo è una nuova esperienza o una nuova idea che grazie alla bravura dell’artista diventa realtà.
RS. Prima di tutto vorrei dire che sono una persona allegra e positiva e le mie opere rispecchiano pienamente il mio carattere.
Ho sempre voluto creare un’arte positiva, speciale e stimolante che potesse provocare diverse emozioni nelle persone, desse loro un motivo di riflessione, stimolasse la fantasia, ma mai un arte depressiva e noiosa.
Per me, l’arte è un mezzo universale di comunicazione che riunisce persone con diverse culture, religioni e tradizioni. Possiamo parlare lingue diverse, ma guardando il mio lavoro, si può sempre capire la mia idea e ricevere una piccola parte del energia positiva che ho messo in esso.
CB. Tecnicamente parlando, come realizzi i tuoi dipinti? Ed hai mai pensato di fondere il tuo stile pop iconografico con stili diversi?
RS. Tutte le mie opere sono dipinti ad olio su tela. Per me è il materiale più pratico e versatile che ti offre infinite possibilità sul piano tecnico. Il processo di lavorazione di un’opera viene eseguito in modo classico e senza l’uso di elaborazione digitale.
Per quanto riguarda il mio stile, devo dire che cerco sempre di sperimentare e portare nuovi elementi nella mia arte,
CB. Hai in previsione future esposizioni?
RS. Al momento, tutta la mia attenzione è concentrata sulla mia mostra personale. Sarà un evento grande e speciale dove presenterò anche un libro autobiografico. Vi terrò aggiornati.
CB. Oggi siamo costantemente bombardati dai media. Con la tua arte vuoi comunicare anche una sorta di “ironica protesta” al mondo mediatico attuale?
RS. Ogni mia opera racconta una certa storia. Semplicemente faccio commenti sugli eventi più interessanti e sottolineo i caratteri principali. Per me, l’arte è un gioco e non lo uso affatto come una forma di protesta, perchè tutti facciamo parte di questa sistema e usiamo i suoi vantaggi.