E io ancora una volta lo so che Alberto non scrive canzoni ma Bellezze.
Si va ben oltre la composizione poetica e ben oltre quella musicale: oh sì un disco di gran classe, raro, e ad ascoltarlo non sembra possibile vi potrà essere dell’altro nel futuro di talmente bello.
Sembra davvero impossibile che l’illuminazione a volte possa toccare all’umano: e ci si chiede anche come sia pensabile che questo capiti a un musicista e non a un filosofo: quest’ultimo preposto per mestiere allo scandaglio dei significati della vita.
E così si mescolano le convinzioni, e così ci si rimette in discussione cantando.
Non ha mai smentito la sua spiritualità Alberto, sia che parli di amicizia che di amore che di fratellanza universale: la sua anima è la fiammella autentica che indica il nesso che noi ancora non comprendiamo con l’Illimitato.
Musicalmente è anche questo un lavoro evoluto: e non mi sorprende. Nel caso, doveste volere garanzie
Oggi, con “Do l’anima”, ritrovo Alberto in tutta la sua sapienza, lo ritrovo sempre pronto a farmi vedere quale necessario percorso devo intraprendere, per sanificare il mio cammino terreno.
Io, oggi, ascolto “Do L’anima” e ci piango, tanta è la gioia, tanta è la rivelazione neanche molto nascosta nei suoi versi. E io lo aspettavo, perché lui mi ricorda, cantando, ogni passaggio che devo alla vita.
Per supplica d’amore gli scrivo: ho avuto la fortuna di guardarti, Alberto, per come aprivi le braccia verso l’aria, simulando il volo degli uccelli; ho avuto la fortuna di guardarti, per come pregavi con il solo corpo. Ho avuto la fortuna di conoscere l’immenso che custodisci nel cuore.
Voglio alzarmi, ancora, anche io come te Alberto, tienimi la mano. Lo hai fatto per oltre trenta anni. Lo so che non la lascerai, adesso, in questo momento. Perché io ne ho umanamente bisogno.
Di: Michele Caccamo