La scultura evoca l’incontro e il dialogo tra due esseri umani, improntato alla comprensione e al rispetto reciproco; il tavolino e le seggiole, che sono decorati con il simbolo di Havel (cuori rossi), sono stati creati dall’architetto e designer Bořek Šípek, legato ad Havel da una grande amicizia.
Dopo la Primavera di Praga, Václav Havel iniziò un‘intensa attività politica, che lo portò a fondare Charta 77; fu più volte sottoposto dalle autorità sovietiche a provvedimenti restrittivi; la sua dissidenza gli costò cinque anni di carcere. Leader della Rivoluzione di Velluto 1989, fu eletto presidente della Cecoslovacchia e dopo le elezioni del giugno 1990, fu il primo capo di stato non comunista dal 1948. Nel 1992, dopo la dichiarazione di indipendenza della Slovacchia, rassegnò le dimissioni. Nel genn. 1993 fu eletto presidente della Repubblica ceca e poi confermato nel 1998. Cessati gli incarichi in politica nazionale, dal 2003 rivolse il proprio impegno nelle istituzioni internazionali.
Nato a Praga nel 1949, Bořek Šípek è stato il più importante architetto designer ceco contemporaneo, conosciuto come padre del neo-barocco. Affascinato dalle lavorazioni artigianali, ogni suo progetto rappresenta un esplorazione nei meandri delle più recondite e antiche tecniche di lavorazione della materia. Capace di fondere arte e cultura in ogni suo progetto Borek Sipek gioca spesso con la sperimentazione delle forme antropomorfiche e naturaliste, che hanno origine nel barocco.
Il suo fan più celebre è stato proprio Václav Havel, che gli ha affidato l’allestimento di alcune parti del Castello di Praga: non poteva che essere Šípek il designer dell’installazione che vuole ricordare l’impegno e gli ideali democratici di Havel e che il designer ha realizzato dopo la morte dell’amico per onorarne la memoria.
Il progetto dall’architetto e designer Bořek Šípek è stato realizzato dal Centro Ceco di Milano con il sostegno di Regione Lombardia, Università degli Studi di Milano, fondazione Eleutheria, Consolato Generale della Repubblica Ceca a Milano, e CAMIC. In collaborazione con la Biblioteca di Václav Havel a Praga e per gentile concessione della Fondazione Dagmar e Václav Havel VIZE 97.
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Edoardo Caprino
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