L’importante partecipazione cecoslovacca all’Expo di Bruxelles
Sessant’anni fa, nel 1958, la Cecoslovacchia partecipò all’EXPO di Bruxelles, la prima fiera mondiale dall’inizio della Guerra Fredda, dove il padiglione cecoslovacco riuscì ad ottenere il premio come uno dei più apprezzati dai visitatori. Lo stand presentò agli spettatori di tutto il mondo la vita del dopoguerra in Cecoslovacchia: l’uomo, il suo lavoro, l’arte e la cultura del Paese. Per Praga si trattava della prima possibilità di mettere in mostra le eccellenze del progresso socialista, e per molti cecoslovacchi la prima occasione di un viaggio “ad Ovest”. Per l’evento il Paese chiamò a raccolta i suoi artisti più noti tra cui Alfred Radok e Miloš Forman allora solo 26enne e all’inizio della sua carriera. Anche Jiři Trnka, il famoso “Walt Disney dell’Est”, partecipò agli eventi proiettando alcuni suoi film e portando in anteprima il suo “Sogno di una notte di mezz’estate” di Shakespeare. Eppure, il fattore vincente del padiglione fu il design: l’invenzione di uno stile morbido e moderno con forme arrotondate, celebre ancora oggi con il nome di “Bruselský styl”.
Moriva Miloš Havel, imprenditore e zio di Vaclav
Il 25 febbraio 1968 moriva Miloš Havel, imprenditore e produttore cinematografico ceco, zio dell’ex presidente Vaclav Havel e proprietario di Lucernafilm, la più grande casa di produzione cinematografica del Paese. Il suo nome è legato alla nascita degli studi cinematografici di Barrandov, allo sviluppo della cinematografia cecoslovacca tra le due guerre mondiali e all’organizzazione di grandi spettacoli. Grazie al successo imprenditoriale della società di costruzioni di famiglia, gli Havel acquisirono una notevole ricchezza e un prestigio sociale in tutta la città. Dopo l’invasione nazista, Miloš fu costretto più volte a vendere la sua quota di azioni di Barrandov, e quando dopo la Seconda Guerra Mondiale iniziarono nel Paese le perquisizioni e le indagini contro coloro che erano accusati di collaborazionismo con i nazisti, tra i vari nomi spiccava anche il suo. Per questo venne arrestato nel 1949 mentre cercava di fuggire, e condannato a due anni di reclusione. Nel 1952 riuscì a scappare a Monaco dove morì in solitudine.
Veniva aperto l’aeroporto di Kbely
Poco dopo la nascita della Cecoslovacchia, nel 1918, venne costruito l’aeroporto militare di Kbely, attualmente 24esima base dell’aeronautica militare del Ministero della Difesa ceco. All’interno del complesso storico si trova il Museo della Storia dell’Aviazione ceca e cecoslovacca, soprattutto di quella militare. Il centenario della nascita dell’Aeroporto di Kbely verrà celebrato con la giornata dell’aviazione il prossimo 9 giugno. In quel giorno le forze armate ceche presenteranno al pubblico vari spettacoli. Eventi simili si sono già tenuti anche negli anni 30’e 90’. Una manifestazione prevista è quella di: “Una notte al museo di Kbely”, oltre alle molte esibizioni aeree. Allo stesso tempo, la cittadina di Kbely mostrerà ai visitatori la dura vita dei legionari Cecoslovacchi in Russia durante la Prima Guerra Mondiale. Il sindaco di Kbely, Pavel Žďárský, ha dichiarato che in occasione di questo evento, diverse decine di soldati in uniformi storiche sfileranno nelle aree in cui l’evento avrà luogo.
Nasceva Ema Destinnová
Il 26 febbraio 1878, nasceva a Praga la famosa soprano Emilie Pavlína Věnceslava Kittlová, meglio nota con il nome d’arte di Ema Destinnová. La sua coinvolgente voce, oltre al suo grande talento, furono le cause del suo successo. Ema proveniva da una famiglia benestante; la madre era una cantante e il padre un famoso mecenate. Manifestò il suo talento fin dalla prima giovinezza iniziando la sua carriera a Praga. Debuttò nel 1898 alla Königlishes Operhaus di Berlino nel ruolo di Santuzza in “Cavalleria Rusticana”. All’epoca aveva solo 19 anni, ma la sua voce e il suo genio per la recitazione incantarono il pubblico berlinese. Da lì in poi la sua voce fece il giro del mondo esibendosi in famosi teatri come la Royal Opera House di Londra, il Metropolitan Opera di New York e altri. La carriera di Ema subì però un colpo fatale durante la Prima Guerra Mondiale. Tornata in patria nel 1914 la sua voce non era più quella di un tempo e fu sostituita da una nuova generazione di cantanti, anche se continuò a lavorare ritirandosi definitivamente dalla scena nel 1926. La sua immagine è presente sulle banconote ceche da 2000 czk.