veniva consacrata la Cappella italiana sulla via Vlašská.
La storia della Cappella italiana sulla via Vlašská è legata alla presenza degli italiani a Praga a partire dalla seconda metà del Cinquecento. Insieme all’altra sulla via Karlova, questo edificio religioso faceva parte del patrimonio un tempo della Congregazione italiana di Praga e oggi di proprietà dello Stato Italiano. La cappella di via Vlašská era parte integrante del complesso dell’Ospedale degli Italiani, poi orfanotrofio, gestito dalla Congregazione e costituisce uno dei primi esempi di cappella barocca in Boemia. L’edificio, oggi parte dell’Istituto Italiano di Cultura di Praga, venne consacrato al culto il 23 luglio 1617 dall’arcivescovo Jan Lohelious che lo dedicò alla Vergine Maria, patrona della Congregazione italiana, e a San Carlo Borromeo. Il progetto iniziale si deve probabilmente a Domenico de Bossi, Rettore della Congregazione, e si articola in un’unica navata coperta da una volta a botte affrescata, ai cui lati sono collocate delle cappelle. Impreziosiscono l’edificio alcuni affreschi monocromi che illustrano momenti della vita di San Carlo Borromeo.
usciva il primo numero di Literární Noviny.
Nel 1927, precisamente novanta anni fa, veniva pubblicato il primo numero della rivista culturale e politica ceca Literární Noviny. Anche se il nome indica una rivista letteraria, l’essenza di questo giornale consisteva piuttosto in una vera e propria “discussione culturale” alla quale partecipavano scrittori e intellettuali, al fine di rendere la letteratura un organismo sociale vivente e, in quanto tale, strettamente legato ad altri ambiti del sapere come l‘arte, la scienza e la politica. Negli anni sessanta la pubblicazione ebbe una grande influenza sulla progressiva liberalizzazione della società cecoslovacca e, proprio per questo motivo, nell’autunno del 1967 il giornale attirò l’attenzione degli organi di controllo del del Partito Comunista cecoslovacco che riuscì nell’intento di interromperne le pubblicazioni per ben tre volte. Nonostante la censura politica, il periodico riuscì però a pubblicare nuovi numeri e oggi è considerato una delle principali e più importanti riviste ceche di cultura.
moriva il poeta Egon Bondy.
Il noto filosofo, scrittore e poeta ceco Zbyněk Fišer, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Egon Bondy, nacque a Praga il 20 gennaio del 1930. Negli anni Sessanta fu una delle principali figure del movimento culturale “underground” cecoslovacco e scrisse anche testi per i The Plastic People of the Universe, il famoso gruppo rock principale rappresentante della cultura underground cecoslovacca che contestò fortemente l’operato del regime comunista dell’epoca. L‘anticonformismo di Bondy lo portò spesso in conflitto con il regime comunista cecoslovacco e per questo motivo i suoi testi circolarono soltanto clandestinamente. Bondy si interessò allo studio di Karl Marx, alla critica del capitalismo contemporaneo e del socialismo totalitario. L’ambito delle sue opere è però molto ampio e spazia dai saggi filosofici alla poesia (circa trenta libri) ai romanzi (circa venti). Nonostante lo sfondo profondo ed esistenziale delle sue opere, in cui il protagonista è sempre in crisi, i testi di Bondy risultano comunque sempre molto gradevoli e non privi di un certo umorismo.
Veniva fondata la Basilica dell’Assunzione di Most.
La chiesa dell’Assunzione della Vergine Maria di Most è un edificio religioso costruito sulle rovine di una Basilica gotica preesistente di tre navate. La costruzione della chiesa iniziò il 20 agosto del 1517 sotto la direzione dell’architetto tedesco Jakob Heilmann e la consacrazione avvenne nel 1597. La chiesa, però, divenne particolarmente famosa negli anni Settanta del XX secolo quando, a causa della necessità di espansione delle miniere di lignite, il centro della città di Most fu completamente distrutto. Si decise, però, di salvare l’antico luogo di culto con uno stratagemma davvero incredibile. Fu deciso, infatti, di spostare interamente l’edificio trascinandolo letteralmente da un’altra parte. I lavori di preparazione durarono sette anni e tra il 30 settembre e il 27 ottobre del 1975, l’edificio venne spostato di ben 841,1 metri attraverso un complesso sistema di trazione su binari, guadagnandosi così un posto nel Guinness dei primati come l’edificio più pesante mai trasportato in questo modo. La chiesa venne ultimata e riconsacrata nel 1993.
Tratto dalla rubrica: “Anniversari cechi”, di Mauro Ruggiero, per il periodico: Progetto Repubblica Ceca, maggio-giugno 2017