Alla scoperta di Praga: Vyšehrad, l’anima magica della Città d’oro.
Mauro Ruggiero
Che Praga sia una città da sempre legata alla magia e all’esoterismo è noto, ma forse molti rimarranno sorpresi nello scoprire che – nonostante la fama di luoghi come Malá Strana, con le sue mille leggende; il Castello di Carlo IV e Rodolfo II, con la via degli alchimisti, o la Piazza della Città Vecchia, con l’orologio astronomico simbolo esoterico per eccellenza – in realtà l’anima più magica di Praga risiede nell’antico quartiere di Vyšehrad che per la sua storia e per le sue leggende è uno dei luoghi più mistici di tutta la Repubblica Ceca. Appena fuori dai flussi turistici e dalla frenesia del centro, Vyšehrad sorge su una ripida formazione rocciosa, a circa tre km a sud-est del Castello di Hradčany. Dall’altura si gode di un panorama meraviglioso della città e della Vltava, soprattutto nelle sere primaverili ed estive, quando dai parchi e dai giardini della collina, si può ammirare lo spettacolo delle luci e dei colori del tramonto.
Attualmente il nucleo abitato di Vyšehrad si estende su una superficie non molto vasta e vi risiedono circa duemila persone. L’altura rocciosa sulla quale sorgeva l’antica fortezza che dà il nome al quartiere, oggi parte della municipalità di Praga 2, raggiunge quasi i 50 metri di altezza e le sue pareti ripide si gettano a strapiombo sulla riva destra della Vltava, nel punto in cui il fiume raggiunge la massima profondità nel suo percorso cittadino. È qui, su questo sperone roccioso, che secondo la leggenda fu fondata Praga e presero dimora i primi re cechi. Sempre qui la slava Libuše, principessa veggente e leggendaria fondatrice della dinastia dei Přemyslidi, avrebbe profetizzato la gloria futura della Città dalle cento torri. Secondo la tradizione la fortezza fu costruita dal mitico governatore Krok nel VII secolo, ma in realtà la costruzione sarebbe successiva, risalirebbe infatti al X secolo, come testimoniano le monete coniate in quell’epoca da Boleslav II ed è quindi coeva a quella del sito dove attualmente sorge il Castello di Praga. Nell’XI secolo Vyšehrad fu la sede del primo re di Boemia, Vratislav II, che migliorò la costruzione rendendola un vero e proprio palazzo fortificato; nel corso del tempo tuttavia la fortezza reale perse importanza a favore di Hradčany, situato dall’altra parte del fiume, che dopo Soběslav I divenne il centro di potere più importante. Ma non è un caso che Carlo IV, esoterista appassionato, diede molta importanza a Vyšehrad che arricchì con varie costruzioni, e volle far partire proprio da questo luogo, così caro ai suoi antenati e così pervaso di magia e mistero, la processione cerimoniale nel giorno della sua incoronazione.
Al tempo delle Guerre Ussite tutta la zona di Vyšehrad venne saccheggiata e demolita. Ricostruita nuovamente, dopo pochi anni venne nuovamente distrutta sotto il regno di Giorgio da Poděbrady. Il Castello andò in rovina e fu ristrutturato soltanto nel XVII secolo dagli Asburgo assumendo l’aspetto di una fortificazione barocca. L’aspetto attuale dell’area è la conseguenza delle modifiche architettoniche che vi vennero apportate nella seconda metà del XIX secolo, quando fecero la loro comparsa il Cimitero Monumentale e il Pantheon.
Luogo ad alta concentrazione di miti ed eventi storici importanti, Vyšehrad è noto ai cechi anche per essere il luogo in cui, secondo la tradizione, il buon contadino Horymír riuscì a salvarsi dalla condanna a morte a cui era stato destinato facendo un balzo dai bastioni con il suo splendido e magico cavallo bianco Šemík direttamente nel fiume.
La fortezza conserva ancora oggi una forte aura di mistero, percepibile anche dai visitatori meno suggestionabili. Non è difficile, infatti, soprattutto nei giorni degli equinozi e dei solstizi, vedere nei parchi della collina gruppi di persone che in maniera più o meno discreta formano circoli tenendosi per mano o leggono, seduti insieme a terra, brani da libri di presunti maestri di sapienza antichi e moderni.
Secondo alcuni Vyšehrad conserverebbe tutto il suo potere e sarebbe il luogo di convergenza di potenti forze tra loro opposte. Si racconta che la parte destra della collina, chiamata Vyšehradský sady, che dà sul fiume e sul quartiere suburbano di Podolí – dove sorge un ospedale ostetrico molto ambito dalle madri ceche per dare alla luce i propri figli – sarebbe attraversata da energie positive, il cui centro di emanazione si troverebbe nei pressi della Basilica di San Pietro e Paolo. Questa fu fatta costruire tra il 1070 e il 1080 da Vratislav II in stile romanico, venne ricostruita successivamente più volte in diverse epoche e in diversi stili, fino a trovare la forma neogotica attuale tra il 1885 e il 1903. In questa parte della collina, trasformata in parco, si ergono diverse statue dello scultore del XIX secolo Josef Myslbek, che raffigurano eroi e personaggi storici del popolo ceco. In origine le statue erano state poste sul ponte Palacký e furono trasferite qui dopo il 1945 in seguito ad un bombardamento americano che le danneggiò.
Tra i personaggi rappresentati spiccano la regina Libuše, figlia del condottiero Krok, e del suo sposo Přemysl l’aratore. Sempre sul lato destro dello sperone roccioso dove sorgeva l’antica fortezza, e dove la parete rocciosa risulta più scoscesa, si trovano le rovine gotiche delle Terme di Libuše, che sono in realtà le rovine di un bastione del castello di epoca medievale e di un’altra costruzione del XIV secolo, sotto le quali sarebbero nascosti antichi tesori che saranno dati un giorno soltanto a quell’uomo veramente meritevole che riuscirà a ritrovarli sostenuto da una vera fede. La Basilica dei Santi Pietro e Paolo, caratterizzata dalle sue alte guglie, che con la sua sagoma imponente troneggia sull’altura, conserva al suo interno un misterioso sarcofago del XIII secolo detto “di San Longino”, e un’interessante opera raffigurante la Madonna della pioggia. Alla Basilica, oltre che dalla Porta di Tabor, situata poco lontano, che costituisce uno degli ingressi principali della cittadella, si può arrivare anche da Rašínovo Nábřeží attraverso una lunga e suggestiva scalinata che risale il fianco boscoso dell’altura dove una serie di terrazze sulla sommità offrono un panorama incantevole del fiume e del Castello. Sempre nella parte dominata dalle “energie positive”, si trova il Cimitero Monumentale con il suo Pantheon che ospita le tombe dei personaggi illustri del paese, come quella del poeta Karel Hynek Mácha, dello scrittore Karel Čapek e del compositore Bedřich Smetana.
Il Cimitero fu costruito nel 1869, mentre il Pantheon nel 1890. Alle spalle del Cimitero, dalla via Soběslavova in poi, inizierebbe invece la parte di Vyšehrad che le leggende marchiano come sede di energie negative. A sinistra della via K rotundě, all’interno del parco alberato, quasi come un monito, si erge la Colonna del Diavolo, un monumento antico costituito da una colonna spezzata in tre parti del peso di varie tonnellate e fatta di un particolare granito che non è presente in nessun altro luogo della zona. Secondo la leggenda la colonna sarebbe stata portata lì dal diavolo in persona, e scaraventata sulla chiesa dopo aver perso una scommessa con l’astuto canonico di Vyšehrad. Costeggiando i Giardini di Karlach tra le vie K rotundě e V pevnosti e procedendo oltre l’edificio del nuovo decanato, oggi museo archeologico che ospita i resti antichi ritrovati nel sito, e la casa canonica, si arriva alla Rotonda di San Martino, piccola chiesa romanica a pianta circolare della fine dell’XI secolo. Questa piccola costruzione gode di pessima fama presso gli amanti degli antichi miti, secondo i quali sarebbe il punto di massima concentrazione delle energie negative che dimorano nella zona. Leggenda vuole che qui intorno si aggiri di notte uno strano cane nero con una catena al collo avvolto dalle fiamme, e che dalla terra intorno alla chiesa possano addirittura riemergere scheletri umani… Verità o semplici credenze? Scopritelo, Vyšehrad vi aspetta.
By Mauro Ruggiero. Progetto Repubblica Ceca, March-April 2013
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