Lo scrittore, giornalista e drammaturgo ceco Ludvík Aškenazy nacque in una famiglia ceco-ebrea di Český Těšín il 24 febbraio 1921. A causa del lavoro del padre, in seguito alla nascita di Ludvík, la famiglia si trasferì a Stanisławów, nell’allora Seconda Repubblica di Polonia, oggi Ivano-Frankivsk, in Ucraina. Il giovane Aškenazy studiò filologia slava nell’allora polacca Leopoli e partecipò in seguito alla Seconda Guerra Mondiale con l’Armata Rossa, come soldato delle unità ceche. Iscrittosi al Partito Comunista, tra il 1945 e il 1950 ha lavorato alla Radio statale cecoslovacca, per intraprendere in seguito la carriera di scrittore “autorizzato” dal governo. In seguito all’invasione sovietica della Cecoslovacchia nel 1968, decise di emigrare e andò in esilio a Monaco di Baviera dove visse fino al 1978. Successivamente si trasferì con la moglie a Bolzano. Autore in lingua ceca e in tedesca di letteratura per l’infanzia, opere teatrali, sceneggiature e molto altro, Aškenazy è stato un intellettuale poliedrico e prolifico. Morì a Bolzano il 18 marzo del 1986.
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